Fabio Catterini, cons.comunale ” Civici Todi ” I motivi della chiusura della Torre dei Priori dopo pochi giorni dall’apertura

“LA TORRE DEI PRIORI ED IL NUOVO POLO MUSEALE DEL PALAZZO DEI PRIORI INAUGURATI ED APERTI AL PUBBLICO  SENZA CERTIFICATO ANTINCENDIO E SENZA DOTAZIONI DI SICUREZZA.

QUESTO E’ L’UNICO E VERO MOTIVO DELLA CHIUSURA, DOPO POCHI GIORNI, DELLA STRUTTURA.

MA ALLORA IL 25 APRILE 1982 NON CI HA INSEGNATO NULLA? “, apre così il comunicato stampa Fabio Catterini

La Torre del Palazzo dei Priori ed il nuovo polo museale di Todi sono stati aperti al pubblico il 26 luglio, prima dell’inoltro dell’istanza per il rilascio del Certificato Prevenzione Incendi e prima che fossero completate le dotazioni di sicurezza.

Questo è l’unico e vero motivo della chiusura, dopo pochi giorni, della struttura.

Alla data di inaugurazione ancora non era stata protocollata la richiesta del Certificato di Prevenzione Incendi; quando sono state installate le luci di emergenza e gli estintori?

Luglio 2024, giorno 26: grande festa a Todi per l’inaugurazione della Torre del Palazzo dei Priori, ristrutturata e adibita a polo museale.

Nelle settimane precedenti l’Amministrazione pubblica il programma dell’inaugurazione ed annuncia gli orari di visita, comprese aperture serali fino a tarda notte per consentire a tutti di ammirare lo spettacolo dei locali restituiti alla cittadinanza.

Va premesso che l’opera di ristrutturazione è indubbiamente pregevole, meritoria, ed aggiunge un gioiello alla corona delle bellezze tuderti.

Un gioiello solamente architettonico, perché del museo non vi è traccia, ma questa è un’altra storia.

Qualcosa però non è andato per il verso giusto; torre e museo, dopo pochi giorni, sono stati chiusi al pubblico.

Nulla di ufficiale o ufficializzato, ossia nessuno ha avvertito della chiusura né del motivo; semplicemente la struttura è rimasta chiusa, con conseguente coda di tuderti e di turisti che si avventuravano giornalmente sulle scale della ex Pretura, il Palazzo dei Priori, certi di poter ammirare l’opera.

Se ne sono accorte anche alcune testate locali, che dalle proprie pagine hanno chiesto spiegazioni.

Ma niente; nulla è trapelato.

Ai turisti che, locandine alla mano, chiedevano di poter ammirare la Torre, l’ufficio turistico si limitava a comunicare la chiusura, senza dare altre spiegazioni.

Al sottoscritto è stato riferito che la Torre era chiusa in attesa della firma della convenzione con la cooperativa che avrebbe dovuto gestire gli ingressi.

Il fatto, la verità nuda e cruda, è che l’inaugurazione e l’apertura al pubblico della Torre sono avvenuti senza che i lavori fossero finiti.

In particolare, la Torre è stata aperta non solo prima dell’avvio della pratiche sulla sicurezza e delle verifiche da parte dei Vigili del Fuoco ma, sembrerebbe, prima ancora che venissero completati i lavori di installazione dei dispositivi di sicurezza, ossia luci di emergenza, cartelli per le vie di fuga, estintori etc.

L’evoluzione della vicenda, ossia la pubblicizzazione in pompa magna degli orari di visita seguita, dopo pochi giorni, dalla chiusura, fa supporre che nessuno si fosse reso conto di questo fatto.

Forse se ne è resa conto la cooperativa che avrebbe dovuto prendere in carico la Torre, che difatti non è andata avanti.

Se così non fosse, dovremmo pensare che i responsabili e l’amministrazione abbiano ritenuto di aprire gli spazi museali nonostante tutto.

Ambedue le ipotesi sono gravi, in quanto non solo denotano noncuranza, ma anche perché tutto questo è avvenuto a Todi, la città del rogo del Vignola.

La circostanza che nessuno si sia preoccupato di dotare tempestivamente la nuova struttura con gli apparati minimi per poter essere considerata sicura, checché ne dicano i diretti interessati -gli amministratori, inauguratori seriali- lascia perplessi, oserei dire è sconfortante, perché significa che non abbiamo imparato niente dal passato.

Il ricordo e la memoria della storia dovrebbero servire a non commettere due volte gli stessi errori; se così non è, allora è inutile, ogni 25 aprile, continuare a commemorare eventi tragici che, evidentemente, non ci hanno insegnato nulla.

In una città come Todi, per ciò che è indelebilmente fissato nella memoria di tutti, la sicurezza dei luoghi pubblici, di un museo, di una sala espositiva, dovrebbe essere la prima preoccupazione, soprattutto quando si commissionano opere così importanti.

Sarebbe stato meglio che nel capitolato si fosse risparmiato su qualche rifinitura, invece di lesinare sulle opere per la sicurezza.

La domanda è?  Erano previsti o sono stati installati rilevatori di fumo, servizi automatici di antincendio o simili?

Sembrerebbe di no. O meglio, sembrerebbe previsto il minimo per ottenere il certificato antincendio (se è stato rilasciato, perché sino a qualche giorno fa ancora non c’era ed al giorno della inaugurazione non era stata nemmeno protocollata la richiesta!), ossia porte REI, pannelli REI alle pareti, cinque estintori (a proposito: a luglio erano stati installati? Le luci di emergenza pare le abbiamo montate tra il 19 ed il 21 agosto!).

Questo è quanto.

In questi giorni il Comune ha pubblicato la notizia della riapertura; evidentemente ha finito di montare le dotazioni mancanti e ha adeguato la struttura, o almeno così si spera.

I tuderti hanno il diritto di sapere come sono andate le cose; gli amministratori sono invitati a farsi coraggio e dire la verità.

Sarebbe veramente confortante (per i tuderti) che qualcuno, carte alla mano, fosse in grado di smentirmi. Il sottoscritto, in tal caso, come cittadino, sarebbe sinceramente felice, quindi pronto, a presentare le più umili scuse.

Samuele Tomasselli,consigliere dell’Associazione VEGA: “…contribuiamo a far vivere ai giovani esperienze di cultura e sano divertimento nella loro città…”

 

Da giugno ad ottobre l’Associazione VEGA ha in gestione, a seguito di bando di gara, la Terrazza Inferiore del Nido dell’Aquila, uno spazio bellissimo che è stato recuperato alla sua piena fruizione. In questi due mesi e mezzo tante sono state le iniziative promosse ed ospitate, tutte in linea con quanto previsto dall’avviso comunale, ovvero di favorire la promozione del territorio nel senso più ampio del termine: dalle espressioni socio-culturali alle produzioni eno-gastronomiche, con un’apertura totale alle collaborazioni con altri soggetti, sollecitate anche tramite una call per manifestazioni di interesse.
Ad oggi abbiamo ricevuto soltanto apprezzamenti e ringraziamenti, sia da chi è stato coinvolto direttamente, sia dalla comunità cittadina.

Come gestori della Terrace Experience ci siamo impegnati fin dal primo momento a mantenere un dialogo costruttivo con la comunità locale e a trovare soluzioni che rispettino le esigenze di tutti.
Da oltre due mesi, siamo in costante dialogo con diversi residenti della zona e, in più occasioni, abbiamo apportato modifiche alla nostra organizzazione per adattarci alle esigenze correttamente rappresentate. Abbiamo ridotto il volume della musica, anticipato la conclusione degli eventi e implementato un maggiore controllo sulla pulizia dell’area.

Questi sforzi sono stati accolti positivamente dai residenti che si sono rapportati con noi e che ci hanno ringraziato per aver animato una parte della città che, da decenni, era messa ai margini del centro storico.
È importante sottolineare che la terrazza è sempre stata in regola con le autorizzazioni acustiche concesse, che prevedono la diffusione musicale fino a mezzanotte, con rari casi di deroga oltre quell’orario. La terrazza non è una discoteca all’aperto e non vi è alcun far west di giovani. Al contrario, ci impegniamo a offrire un luogo di sano divertimento e di aggregazione per le nuove generazioni di tuderti, con un’età media dei componenti del nostro staff che non supera i 25 anni. In questo modo, contribuiamo a far vivere ai giovani esperienze di cultura e sano divertimento nella loro città.

Crediamo che sia giunto il momento di smetterla di accusare i giovani di qualsiasi colpa, perché così facendo, li allontaneremo definitivamente dalla vita cittadina. Al contrario, dobbiamo metterci nell’ottica che, se Todi vuole superare con successo le sfide del presente, deve diventare anche una “Città per Giovani” e per farlo, si passa anche da esperienze come quelle alla Terrazza del Nido dell’Aquila, dalla quale stanno nascendo nuove opportunità.
Siamo consapevoli che ci siano ancora aspetti da migliorare e, per questo motivo, invitiamo chi ha qualcosa da lamentare o da suggerire a rapportarsi con noi per discutere insieme delle soluzioni più adeguate al fine di risolvere eventuali disagi, fossero anche quelli di vacanzieri del fine settimana che hanno scelto Todi per godersi la pace assoluta.
Crediamo fermamente che, attraverso il dialogo e la collaborazione, sia possibile trovare un equilibrio che soddisfi le esigenze di chi vive a Todi e la nostra volontà di organizzare iniziative che arricchiscano la comunità e quindi tutti, giovani e meno giovani.

Partito Democratico di Todi attacca Ruggiano in un duro comunicato stampa

“Arroganza e pressapochismo: Ruggiano esporta il modello Todi anche in Umbria e il disastro inceneritore è servito ! “

Arroganza e pressapochismo sono le due note che hanno contraddistinto – da sempre – ogni amministrazione guidata da Ruggiano. Ruggiano, però, non si è accontentato di far danno solo a Todi e ha deciso di esportare questo modello anche in Umbria, dall’alto del suo ex (per fortuna, sic!) ruolo di Presidente AURI.
Sappiamo bene che il Sindaco Ruggiano è favorevole alla costruzione di un inceneritore a Todi, nonostante le goffe smentite dei forzisti locali . Sappiamo bene che Todi risulta essere uno dei luoghi più
“idonei” alla costruzione dell’impianto di incenerimento. E, allora, cosa ha fatto Ruggiano? Con estrema arroganza e disprezzo per le regole non scritte della democrazia, Ruggiano ha dimostrato ancora una volta uno scarso rispetto per le Istituzioni e, a meno di tre giorni dalla scadenza del suo mandato di
Presidente AURI, ha emesso un avviso pubblico per sollecitare proposte di iniziativa privata finalizzate alla realizzazione e gestione dell’inceneritore.
Ma non è tutto. Con il pressapochismo che caratterizza la sua azione di governo, Ruggiano ha commesso anche gravi e strani “errori procedurali”. Nell’avviso pubblico da lui emesso, viene lasciata ai “privati” la
decisione sulla localizzazione dell’impianto, basandosi sulle aree dichiarate idonee dalla Regione. Tuttavia, la Legge Regionale 11 del 2013 prevede che sia proprio AURI a decidere l’ubicazione
dell’inceneritore. Ci sembra evidente il goffo tentativo di scaricare la scelta dell’area dove realizzare l’impianto sui privati, piuttosto che assumersi la responsabilità politica di una scelta che sarebbe spettata
invece ai Sindaci componenti degli organismi di AURI e, in primis al Presidente, cioè ad Antonino Ruggiano.
Ma come al solito (a Todi conosciamo bene il “metodo Ruggiano”) quando c’è da prendere una
decisione scomoda lui non c’è e se c’è dorme o non ha sentito, non ha saputo ….. In sintesi tira il sasso (vuole l’inceneritore dell’Umbria a Todi) ma nasconde la mano (non decide lui).
E qui entra in scena Regione Umbria: la Tesei e i suoi sodali, accorgendosi dell’errore procedurale che
potrebbe portare all’annullamento della manifestazione d’interesse da parte deiprivati, corre in soccorso di Ruggiano (e come ti sbagli!) in pochi giorni modifica la legge regionale 11/2013 proprio per far sì che il percorso individuato da AURI sia corretto. Peccato però che tale modifica entrerà in vigore solo il 17 agosto
2024, a meno di un mese dall’emissione del bando di AURI, che resta dunque annullabile.
Ricordiamo a tutti i cittadini tuderti e umbri che il bando per l’impianto di incenerimento prevede un investimento complessivo di oltre 200 milioni di euro. La prima domanda che ci poniamo è: come mai tutta questa fretta nell’approvazione del bando pubblico? La seconda domanda è: quali sono gli interessi che persegue Ruggiano?
La terza domanda infine è: accettabile  gestire investimenti di tale portata con un approccio raffazzonato, che espone a ricorsi e altre criticità?

AL VIA ALTRI LAVORI PUBBLICI PRESSO I CIMITERI URBANI E FRAZIONALI DI TODI

” Un intervento atteso da tempo e sul quale si sono sempre arenate tutte le precedenti amministrazioni, ma che ora sta andando verso una risoluzione sicura “

L’Assessore ai LLPP Moreno Primieri rende noto che in settimana sono stati consegnati i lavori di riqualificazione sui due cimiteri cittadini affermando che ”si tratta di interventi strutturali di manutenzione e sottolineando la soddisfazione per l’ennesimo appalto affidato sotto la gestione dell’Assessorato ai Lavori Pubblici del Comune con risposte concrete ad un problema molto sentito dai cittadini e da troppi anni trascurato”.
Alla consegna dei lavori hanno partecipato l’Assessore Primieri, il RUP del Comune Arch. Minciaroni, il Geom. Grisanti e il direttore dei Lavori Arch. Alessandro Comodini.
Nell’incontro è stata definita l’area di cantiere e programmato l’inizio dei lavori appena dopo ferragosto.
Gli interventi sono finanziati attraverso il fondo per la ricostruzione post-sisma, con una ripartizione di 700.000,00 per il Cimitero Nuovo e 300.000,00 per il Cimitero Vecchio Urbano.
Il progetto presso il Cimitero Nuovo Urbano prevede lavori di risanamento di tre blocchi di loculi realizzati dall’Amministrazione Comunale tra gli anni 1950 – 1970 che presentano evidenti segni di “ammaloramento“ dovuti alla vetustà, aggravati dagli eventi sismici del 2016.
Sarà risolta la messa in sicurezza dei tre fabbricati con l’eliminazione della brutta puntellatura attraverso il consolidamento statico e il risanamento di tutte le strutture danneggiate per ricostituire l’originario stato dei luoghi, fissaggio delle pietre e opere di finitura (pulizia, sgrassatura e pitture).
Parte dei lavori riguarderanno anche la chiesa cimiteriale in cui ci sono evidenti infiltrazioni dal tetto e umidità di risalta.
I lavori presso il Cimitero Vecchio Urbano riguardano la Chiesa, la sagrestia e l’ex abitazione del custode con rifacimento del manto di copertura con coppi, delle gronde, del consolidamento del solaio di copertura, della posa in opera di nuovi canali di gronda e pluviali per la regimentazione e l’allontanamento delle acque meteoriche.
Con l’occasione l’Assessore Primieri precisa che sono in fase di definizione i progetti di risanamento delle chiese del cimitero di Pian di San Martino per un importo di € 190.000 e della chiesa del cimitero di Due Santi per un importo di € 119.000,00.
Mentre è stato affidato da tempo lo studio ed il progetto per la risoluzione di dissesti presenti in alcune cappelline del Cimitero Nuovo Urbano.

Giuliano Granocchia presidente Confesercenti Umbria: “INIZIATI I SALDI ESTIVI,STRUMENTO CHE NECESSITA DI UNA REVISIONE”

 

Anche quest’anno sono iniziati dal 6 luglio i saldi estivi. Confesercenti Umbria si augura almeno il mantenimento dell’andamento dello scorso anno, quando la spesa nella regione si attestò intorno agli 80 milioni di euro rispetto ai 3,4 miliardi a livello nazionale.

Studi di settore indicano ancora un forte attaccamento a questo appuntamento, visto che  circa il 55% dei consumatori  hanno intenzione di compiere almeno un acquisto.

A fronte di questi dati, Confesercenti ribadisce però la necessità di un ripensamento dello strumento, oramai circondato da “presaldi” e da un eccessivo numero di promozioni che ne sta diminuendo l’importanza. E’ chiaro che i nuovi strumenti online hanno modificato l’insieme degli strumenti sui quali l’attuale regolamentazione nulla può fare. Vittima di questa ennesima deregulation molto spesso è il piccolo commercio di prossimità.

Inoltre, se viene letta positivamente la partenza coordinata tra tutte le regioni, richiesta che era da tempo stata avanzata da Confesercenti nazionale, rimane troppo anticipata la data di avvio, trasformando quelle che dovrebbero essere vendite di fine stagione in un appuntamento che arriva quasi all’inizio della stagione stessa.  Un fattore che rende sempre più ristretti i margini per i negozianti.

Parlando di saldi, Confesercenti Umbria coglie ancora una volta l’occasione per invitare i cittadini umbri a fare i propri acquisti nei negozi di prossimità, realtà insostituibili per la qualità della vita delle città e dei territori, capaci di garantire un rapporto diretto tra commercianti e consumatori, così come serietà nella qualità dei  prodotti offerti. E, cosa non secondaria, viene dato in tal modo  pure un aiuto all’ambiente.

“Come ebbi occasione di sottolineare anche in passato – commenta Giuliano Granocchia presidente Confesercenti Umbria – ribadisco che i negozi di prossimità sono veri e propri ‘presidi sociali’, capaci di garantire, soprattutto nei centri storici e nelle frazioni, un servizio ad una popolazione con tanti anziani e pochi giovani”.

 

Le manutenzioni del territorio priorità per Todi

 

Programmare ed efficientare il servizio delle manutenzioni per meglio rispondere alle necessità di un territorio comunale tra i più vasti dell’Umbria. E’ l’oggetto di un incontro organizzativo coordinato nei giorni scorsi dal consigliere delegato Andrea Nulli durante il quale si è convenuti sulla necessità di rafforzare in futuro le risorse dedicate al settore, anche tramite il ricorso temporaneo a ditte esterne, soprattutto in condizioni meteo sfavorevoli come in questa stagione, in cui gli interventi di controllo delle aree verdi vengono vanificati in pochi giorni dalla piovosità.

“Sicuramente gli operai non stanno mai fermi – spiega Nulli – ma va preso atto sia delle aumentate superfici da curare, una per tutti quella del nuovo parco di Ponterio, sia delle tante incombenze a cui devono provvedere, ad esempio, a favore delle scuole e delle manifestazioni culturali”.
Il programma degli interventi tornerà ad essere reso disponibile settimanalmente sui canali istituzionali del Comune. Questa settimana, fino a giovedì, una prima squadra sarà a Duesanti, Petroro e San Damiano, mentre una seconda curerà Cacciano, Montemolino e Lorgnano; il venerdì le maestranze saranno a servizio degli eventi che si svolgono in città. La settimana dal 15 al 19 luglio, l’attenzione sarà riservata da una squadra a Pian di San Martino, Cecanibbi e Mannella e dall’altra ad Asproli e Porchiano. Quella successiva si recheranno invece a Canonica, Cordigliano e torneranno a Pantalla, facendosi carico di tutti gli spazi verdi, per poi intervenire a fine mese nella zona industriale di Pian di Porto e quindi a Pontecuti, Ilci e Ripaioli. Il tutto, ovviamente, salvo imprevisti o urgenze che si dovessero verificare.

“E’ bene chiarire – spiega Andrea Nulli – che non si parte ora ma che le manutenzioni sono già intervenute per lo sfalcio dell’erba già in oltre venti frazioni: Pontecuti, Camerata, Ilci, Torregentile, Pantalla, Torrececcona, Torreluca, Casemasce, Pian di Porto, Quadro, Rosceto, Collevalenza, Montenero, Vasciano, Pontenaia, Loreto, Frontignano, Fiore, Izzalini, Romazzano e Ripaioli”.
Pianificata anche la cura del decoro nel centro storico con la città suddivisa in zone che dovranno essere controllate a rotazione secondo un calendario che dovrà vedere la prima settimana del mese interessata l’area di San Fortunato, la seconda quella di Santa Maria e Porta Fratta, la terza Via Matteotti, la quarta quella del Duomo e di Borgo, la quinta la valle bassa. Ogni 15 giorni è inoltre previsto il monitoraggio e pulizia di Mercataccio, Porta Perugina, Via della Fabbrica, Via di Mezzo Muro, Via del Teatro Antico, Via del Seminario, Via San Bonaventura, Scale Martiri di Nassiriya, Via delle Caselle, Via di Fiorenzuola, Via Termoli ed ingressi dell’ascensore di Porta Romana.

“L’Amministrazione comunale – sottolinea il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano – è consapevole che l’efficientamento dell’organizzazione non sarà da subito sufficiente a dare soddisfazione alle tante esigenze presenti in un territorio così vasto, ma stiamo lavorando anche per un potenziamento di mezzi e risorse già per l’anno 2025″.
Ai fini di una razionalizzazione degli interventi, l’invito è ad effettuare le segnalazioni attraverso l’app Municipium o alla posta elettronica istituzionale del Comune, così da poterli gestire nel modo migliore per dare tempestivo riscontro ai cittadini.

Gruppo consiliare PD Todi “180.000 EURO DAL COMUNE DI TODI ALLA FONDAZIONE BEVERLY PEPPER: SI FACCIA CHIAREZZA”

 

” Come Gruppo Consiliare del Partito Democratico intendiamo esplicitare ancor più chiaramente il nostro netto dissenso, già espresso nella massima assise comunale riunitasi il 17 Giugno, rispetto alla proposta di delibera della Giunta Ruggiano, approvata coi voti delle destre, che rende il Comune di Todi socio sostenitore della Fondazione Beverly Pepper per il triennio 2024-2026, con un esborso di danari pubblici pari a 180.000 Euro (60.000 Euro all’anno).
Un esborso importante per le casse comunali, ancor più se si pensa che nella proposta di delibera non è per nulla chiaro quali sarebbero i rapporti che dovrebbero intercorrere tra il Comune di Todi (ente pubblico) e la Fondazione Beverly Pepper (ente di diritto privato). Si fa cenno ad una convenzione che dovrebbe disciplinare detti rapporti senza che essa sia stata allegata alla proposta di delibera, nemmeno sotto forma di schema o di bozza.
Insomma, il Comune di Todi sotto la guida di Ruggiano compie un atto non usuale, cioè quello di partecipare ad una fondazione di diritto privato apportando ingenti denari pubblici totalmente in bianco, senza alcuna chiarezza rispetto ai rapporti che legheranno il Comune alla Fondazione.
Ottemperando al fondamentale principio di trasparenza amministrativa sarebbe stato doveroso portare prima in Consiglio Comunale la convenzione e, soltanto dopo aver preso in esame questa, deliberare la partecipazione alla Fondazione con tanto di elargizione di cospicui denari pubblici.
Purtroppo, però, non funziona così a Ruggianolandia, dove, come nel caso del punto in questione, si integrano gli odg dei Consigli Comunali che si tengono lunedì nella tarda mattinata del venerdì precedente, non permettendo ai consiglieri comunali di svolgere le proprie funzioni di controllo e di sindacato ispettivo, vista anche l’incompletezza dei documenti forniti.
I rilievi mossi dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico non toccano minimamente, tanto per essere chiari, la Fondazione Beverly Pepper, verso la cui meritoria attività culturale si esprime il massimo apprezzamento. Va ricordato doverosamente, poi, come è proprio grazie all’operato amministrativo della giunta guidata da Carlo Rossini che la città di Todi si è potuta dotare del Parco Beverly Pepper.
Una differenza, però, salta agli occhi. Il centrosinistra al governo della città di Todi ha speso i denari dei tuderti in modo oculato e seguendo un’attenta programmazione. Il contrario della Giunta Ruggiano, che ha sperperato ingenti risorse, specie nel settore della cultura, senza alcun freno e privilegiando, molto spesso, il proprio tornaconto elettorale. “

Rapporto Demoskopika sul turismo a Todi

 

Quindici indicatori turistici comunali confrontati con quelli provinciali: sono quelli che la società Demoskopika, primario istituto di ricerca nazionale, ha appena consegnato all’Amministrazione Ruggiano il rapporto “Local Data Tourism”, un insieme di indicatori, appunto, a supporto delle decisioni nel settore della pianificazione e implementazione di strategie turistiche efficaci, dalla promozione fino alla gestione delle risorse.
“Il report – sottolinea il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano – rappresenta uno strumento prezioso che, essendo il frutto di un approccio scientifico, consentirà alla Giunta e ai decision maker del comparto di ragionare su politiche di sviluppo partendo da un’analisi ragionata e puntuale”.
Alcuni dati. Nel 2023 la destinazione comunale presenta un livello di internazionalizzazione pari al 30% per gli arrivi (ovvero 30 turisti su 100 provengono da Paesi esteri) e al 41% per le presenze. Analizzando la distribuzione dei flussi tra le strutture ricettive censite emerge che il peso del settore alberghiero è pari al 37,5% per gli arrivi e al 34,5% nelle presenze, mentre la componente extralberghiera ha registrato una quota del 62,5% per gli arrivi e del 65,5% per i pernottamenti.
La spesa turistica, ovvero la somma di denaro spesa dai visitatori per beni e servizi nella destinazione durante i loro viaggi e soggiorni, risulta attestata a Todi a circa 58 milioni di euro, con una crescita del 110% rispetto al 2022. Nell’importo vengono ricomprese le spese di trasporto, alloggio, pasti, attività ricreative e shopping.
Interessanti gli indicatori riferiti a resilienza turistica, esperienza del visitatore e governance. Il primo parametro è il frutto di cinque diversi indici che analizzano l’utilizzazione delle strutture, la quota di mercato, il tasso di crescita, di pressione e di sostenibilità.
In termini generali emerge che l’evoluzione temporale del flusso dei visitatori presenta un tasso di crescita pari a 29 rispetto ad una media provinciale del 22,8; che la pressione turistica è del 2,6 rispetto ad una media provinciale del 2,5; che l’indicatore di sostenibilità, definito da Ispra in relazione a quanto i rifiuti risentano del movimento turistico, è pari a 11,6% rispetto ad una media provinciale del 13,2.
“Il rapporto offre numerosi spunti neutrali di riflessione – commenta il vice Sindaco con delega al turismo Claudio Ranchicchio – motivo per cui potrà essere opportuno sottoporli ad una condivisione ragionata al tavolo del turismo o anche in un incontro pubblico aperto non solo ai portatori di interesse ma a tutta la cittadinanza”.
Il capitolo “esperienza del visitatore” contiene altri cinque indicatori. Uno di questi è la spesa pro-capite, che si attesta a livello provinciale a 771 euro mentre a Todi sale fino a 950 euro. Buono l’indice della qualità della ristorazione, che vede Todi conseguire un punteggio di 58,6 rispetto ad una media provinciale del 53,9. Il valore, in questo caso specifico, è calcolato come media delle valutazioni ricevute dalle strutture rilevate su TripAdvisor e The Fork.
A livello di qualità dell’offerta ricettiva, alberghiero ed extralberghiero, si rileva invece un punteggio di 60, più basso rispetto ad una media provinciale pari a 70,7. La misura della qualità dell’offerta culturale della destinazione vede Todi tornare sopra la media provinciale con un punteggio di 53,8 contro il 51,6 della media.
“L’individuazione dei punti di forza e dei punti di debolezza – aggiunge il Sindaco Ruggiano – confermano alcune valutazioni empiriche e ne smentiscono altre: proprio per questo potranno fornire un importante contributo alle scelte volte alla definizione di una nuova governance e strategia turistica della città“.
Ancora dati. L’efficacia economica delle strutture di ospitalità è a Todi pari a 269, rispetto ad una media provinciale di 321. La reputazione complessiva della destinazione in relazione all’offerta culturale, ricettiva e ristorativa si ferma a 59,2 rispetto ad una media pari a 63,2. L’indice di attrattività raggiunge invece a Todi 208,1 punti rispetto ad una media provinciale di 181. A livello invece di densità/saturazione turistica, un valore che da una parte definisce una popolarità elevata ma può dar luogo anche a problemi di stress ambientale, Todi si ferma a quota 658 contro una media provinciale di 927. Un dato che in questo caso si spiega facilmente essendo rapportato all’estensione territoriale della destinazione, con Todi forte di essere tra le prime cinque municipalità umbre più vaste.
La misurazione complessiva della destinazione comunale evidenzia una performance di Todi superiore nella maggior parte delle aree di analisi individuate. Più che significativi i punteggi rilevati per l’area “governance e strategia ((102,1 contro 98,2) e per l’area “esperienza del visitatore (101,1 contro 97,1). Inferiore rispetto al dato provinciale, invece, l’area “resilienza turistica” (93,3 contro 105,4).
L’indice generale del Local Data Tourism – LDT Index (102,5 contro 95,7), infine, conferma il buon piazzamento del Comune nel contesto turistico locale. L’apertura di questi ed altri dati contenuti nel rapporto alla comunità turistica e a quella cittadina in generale saranno da stimolo per indirizzare provvedimenti, investimenti ed iniziative, sia pubbliche che private.

Un articolato e lungo comunicato stampa del CdA della Veralli-Cortesi risponde alle critiche della lista “Per Todi”

“…invitiamo il gruppo “Per Todi – con Ruspolini” ad evitare comunicazioni diffamatorie infondate e strumentali….”

 

Fa piacere che l’attenzione del gruppo consiliare “Per Todi – con Ruspolini” si rivolga all’amministrazione di Veralli Cortesi, così deve essere, riteniamo però che la vigilanza che compete al consiglio comunale vada esercitata con adeguate interlocuzioni e scambi di informazioni, rifuggendo dalla tentazione di basarsi sul “sentito dire”, magari trapelato da chi per qualsiasi ragione avrebbe desiderato che le cose andassero diversamente; una discussione condotta senza regole e male informata rischia di produrre come unico risultato un danno di immagine all’Ente così tanto amato.
Per replicare ad alcune considerazioni disordinate ed erronee teniamo a precisare quanto segue.
Nel menzionare la modifica del PIAO 2024-2026 del 22/03/2024 gli scriventi dimenticano di riferire che nel Piao ereditato dal precedente Consiglio di Amministrazione era prevista l’assunzione di due figure in categoria B1, una da assumere nell’anno 2023 e la seconda nell’anno 2024 e, in prossimità della scadenza del mandato, era stato tenuto il concorso per la selezione.
Il Consiglio di Amministrazione in carica ha reputato che tale soluzione non fosse opportuna per le seguenti ragioni.
Innanzitutto va ricordato che la persona che riveste la figura dell’attuale Segretario dell’Ente è stato assunto per occuparsi del servizio per la gestione del patrimonio viste le sue competenze per formazione ed esperienze pregresse; allo stesso è stato attribuito l’incarico di Segretario “ad interim” dal precedente CdA e confermato temporaneamente dal CdA in carica; ad interim significa incarico temporaneo in attesa della nomina di un titolare a cui compete.
L’espressione “come sempre è avvenuto nel passato di questo ente”, potremmo disquisire se equivocabile, vuole significare che i regolamenti interni dell’Ente, che anche i precedenti Consigli non hanno inteso modificare, prevedono la figura del Segretario in capo al Responsabile Amministrativo e la funzione di Vice in capo al responsabile del servizio Patrimonio e, quindi, alla luce dei regolamenti in vigore all’attuale Segretario spetterebbe il ruolo di Vice.
Non è un caso se “come sempre è avvenuto” la figura del Segretario ricade sul Responsabile del Servizio Amministrativo dal momento che è un ruolo che attiene soprattutto all’area giuridica, economica, contabile, giuslavoristica dove serve formazione ed esperienze proprio in quelle aree.
Merita riferire che il consistente patrimonio lasciato da Cortesi, la cui cura deve servire al proprio mantenimento e ad aiutare la gestione della Residenza Protetta, prevede in organico due figure; di queste una è la persona attualmente incaricata della funzione di Segretario e, quindi, sostanzialmente sottratto al suo ruolo, e la seconda è di fatto indisponibile per una serie di ostacoli e motivazioni personali che lo rendono assente ed indisponibile. Ne consegue che il servizio del Patrimonio ha un serio problema di sottodimensionamento e di funzionamento anche solo nella gestione ordinaria.
Il maggiore onere per l’Ente non sarà quanto scritto nel comunicato; questo numero è inventato e non risulta da alcun atto di questo Ente. La delibera contiene altri numeri ben più bassi a cui lo stesso Segretario attualmente in carica ha dato parere favorevole.
Sfugge il motivo per cui il gruppo consiliare “Per Todi – con Ruspolini” sia ricorso ad una allusione gratuita ed offensiva al “clientelismo”; sfugge, infatti, come si possa qualificare clientelare una trasparente selezione per titoli ed esami come quella proposta dal vigente CdA e sfugge, altresì, come mai tale malizia non sia stata sollevata anche per precedenti selezioni avvenute in periodi che registravano la presenza, seppure in diversa collocazione, di chi oggi appartiene al predetto gruppo consiliare.
Immaginiamo che il gruppo “Per Todi – con Ruspolini” abbia a cuore la ricerca della verità e la verità in un Ente come Veralli Cortesi sono gli atti che vengono prodotti. Risulta pertanto incomprensibile come dagli atti sia stata desunta una politica fantasiosa e scellerata dell’Ente da parte del Consiglio di Amministrazione ma al contempo si sia potuto promuovere l’operato del Segretario; lo dimostra il fatto che l’affermazione “considerato che seppure ritenuta apprezzabile l’attività del Segretario …” sia diventata nella Vostra declinazione “riconoscendo l’ottimo lavoro svolto”. Bel lungi dall’affrontare un sofisticato percorso di analisi semantica è ben chiaro che definire una cosa apprezzabile non significa definirla ottima e che tali conclusioni derivano non da atti ma da un “sentito dire”.
Concludiamo con un’altra ingiusta inesattezza, maggiormente ingiusta perché non colpisce solo l’operato del Consiglio ma dei tanti addetti che giornalmente lavorano per il migliore funzionamento della Residenza Protetta. La retta degli ospiti, sicuramente impegnativa, è assolutamente adeguata ed in linea, anzi, molto più economica di altre strutture che offrono pari qualità del servizio di ben 2-300 euro mensili. La misura della retta è dovuta al rispetto di certi standard nei servizi e per il fatto di avere dovuto integrare dimenticanze o mancanze del passato.
Per concludere vorremmo rispondere con una domanda ad una ulteriore censura.
Questo Consiglio di Amministrazione si è messo da subito, appena insediato, a valutare progetti di efficientamento energetico per contenere consumi di energia esorbitanti sia d’inverno che d’estate oltre alla ricerca per l’introduzione di nuovi servizi quali un Centro Diurno o l’Assistenza Domiciliare per alleviare i problemi di persone non autosufficienti e delle loro rispettive famiglie prima di doverli ricoverare in struttura.
Significa forse di interessarsi di “aria fritta”?
Sono sicuramente obbiettivi ambiziosi, complessi e con un percorso complicato tra pratiche autorizzative, istruttorie tecniche, progettazioni, investimenti ed organizzazione dei servizi ma, per favore, non chiamateli “progetti faraonici che finiscono quasi sempre per essere inutili cattedrali nel deserto”.
Al di fuori di questi non sappiamo a cosa altro vogliate riferirvi ma consentiteci di pensare che questo sia un modo di occuparci “delle reali necessità delle famiglie tuderti”.
In chiusura invitiamo il gruppo “Per Todi – con Ruspolini” ad evitare comunicazioni diffamatorie infondate e strumentali; invitiamo altrettanto lo stesso gruppo consiliare “Per Todi” ad un confronto corretto improntato alle regole di interlocuzione preposte evitando di inseguire chiacchiericcio sciatto e finalizzato a interessi diversi dal corretto funzionamento di Veralli Cortesi. Sarà un dovere ed un piacere il confronto con chiunque sieda in Consiglio Comunale e chiunque ne abbia legittimo interesse.
Il Consiglio di Amministrazione

Comunicato stampa ” GRUPPO CONSILIARE PD TODI-PARTITO DEMOCRATICO TODI “

” SANITÀ DEL TERRITORIO: IL CONSIGLIO COMUNALE SVUOTATO DAL PODESTÀ RUGGIANO E DAL PRESIDENTE TENNERONI, ORMAI GIOCATORE E NON ARBITRO “

 

Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Todi, assieme alla Segreteria, registra con amarezza l’ennesimo, squallido, svuotamento delle prerogative di rappresentanza democratica proprie del Consiglio Comunale e le intollerabili forzature promosse dal Presidente Giorgio Tenneroni a detrimento delle funzioni di controllo dell’opposizione, considerate un vezzo fastidioso da un sindaco ormai divenuto podestà e da un presidente della massima assise comunale che, invece di svolgere il proprio ruolo con imparzialità, avalla ogni forzatura della maggioranza con un arroganza pari soltanto alla grande considerazione che ha di sé.

Cosa è successo, dunque, nell’ultimo Consiglio Comunale del 16 Maggio? Molto semplicemente, le opposizioni consiliari avevano presentato nei mesi scorsi una mozione tesa ad impegnare la Giunta Comunale a salvaguardare l’Ospedale di Pantalla con la sua trasformazione da ospedale di base a Dea di I livello e l’affidamento della gestione economico-finanziaria non più all’Ausl Umbria 1, ma all’Azienda Ospedaliera di Perugia, nell’ottica di una vera ed effettiva integrazione dei servizi sanitari, prevedendo la modalità di discussione prevista dal c.d. “Consiglio Grande”, aperto alla partecipazione dell’amministrazione regionale, dei livelli amministrativi competenti, degli operatori del settore, dei comitati e dei sindacati.

Avendo, purtroppo, la destra locale un’enorme paura di un confronto aperto e trasparente sul tema davanti alla cittadinanza, cosa si è inventata questa volta? Per mano del Presidente Tenneroni, nonostante le segnalazioni al Prefetto e i conseguenti pareri espressi sul tema dal Ministero degli Interni, in barba a leggi, regolamenti comunali e prassi interpretative consolidate, dopo mesi di dilazioni e arrampicarsi sugli specchi, ha negato la possibilità alla città di Todi di discutere la mozione in questione con le modalità precedente descritte, convocando, quindi, un Consiglio Comunale ordinario e portando in discussione anche una mozione della maggioranza, protocollata il mese di Aprile e frutto di un copia ed incolla indigeribile di quella delle opposizioni, senza la previsione della trasformazione dell’Ospedale di Pantalla in Dea di I livello.

Ormai a Todi, al di là della bocciatura di una mozione importante che sarebbe andata ad incidere sugli atti di programmazione regionale in modo concreto e non propagandistico, sussiste un problema democratico allarmante: la maggioranza, su ispirazione del Sindaco-Podestà Ruggiano, impedisce letteralmente alle opposizioni di svolgere le proprie funzioni, svuotando di senso la massima assise e la dialettica che si dovrebbe svolgere in esso.

Il Partito Democratico di Todi, di fronte a questo evidente vulnus, raddoppierà le proprie energie sulla battaglia a difesa della sanità pubblica e del territorio, rilanciata anche dai consiglieri regionali di opposizione che hanno presentato pochi giorni fa a Palazzo Cesaroni una mozione di uguale contenuto (primi firmatari i consiglieri del PD a cui va il nostro ringraziamento.